TERAMO – Cgil, Cisl, Uil Abruzzo hanno inviato un documento al presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, accompagnato da una richiesta d’incontri su temi complementari quali i Fondi strutturali europei che devono essere avviati contestualmente al MasterPlan. La stesura del documento unitario è stata necessaria perchè il testo sul MasterPlan, approvato dalla Giunta il 12 dicembre, ha subito delle modifiche su richiesta del Governo Nazionale e si prevede che, a breve, ci sarà la sottoscrizione congiunta Governo-Regione del testo definitivo. Secondo i sindacati l’impostazione finale del MasterPlan Abruzzo ha drasticamente ridotto la quantità di risorse nel Fondo Sviluppo e Coesion spendibili nel biennio 2016-2017, che dai 393,5 milioni ipotizzati sono scese a 138,5. « Il piano elaborato – spiegano i sindacati – programma diverse opere infrastrutturali ma i tempi di realizzazione delle opere si sono allungati rispetto alle prime stesure del Master Plan. Il punto debole del Master Plan Abruzzo è il software delle politiche: dall’industria al turismo, dal lavoro al territorio. Per quanto riguarda in particolare lo sviluppo e le attività produttive, il Master Plan si è fatto sempre più modesto. Non è accettabile che non ci sia una risposta alle situazioni di crisi, a partire dalle aree di crisi. Si perde inoltre, l’occasione di definire le modalità di applicazione in Abruzzo della rinnovata legge 181/89, e non si procede alla rivisitazione della legge regionale 40/12, dando seguito al passo avanti fatto con l’individuazione dei settori strategici (automotive, chimica-farmaceutica, agro-alimentare, ICT e, meno convincente, tessile-abbigliamento-calzaturiero). Gli investimenti diversi dalle infrastrutture contenuti nel Masterplan sono di valore molto diseguale, ci sono cose interessanti, come il progetto “Abruzzo regione della vista”, ma non sono inserite in strategie. Si è inoltre fatto un passo indietro dal punto di vista dell’unitarietà della programmazione, che invece va recuperata. Infatti avevamo finalmente ottenuto un’unica autorità di gestione per i POR (FESR e FSE) e per il Fondo Sviluppo Coesione (FSC), ma non c’è raccordo tra il Master Plan e la programmazione. Per quanto riguarda il lavoro, non si vedono ancora interventi sinergici tra politiche attive e passive, mentre per quanto riguarda il territorio, andrebbe ripensata la strategia urbana, superando una scelta basata solo sui 4 capoluoghi in favore invece di una soluzione che tenga conto del policentrismo urbano, in una visione unitaria del territorio Abruzzese». I sindacati concludono sostenendo che servono interventi sovra-regionali, e una politica fiscale di attrazione degli investimenti».
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